giovedì 30 aprile 2015

Consiglio Comunale di Como

Volersi bene cancella le differenze.
Lunedì 27 Aprile Luca Ceruti ha presentato una importante mozione in consiglio comunale che, dopo la richiesta del consigliere Vincenzo Sapere (SEL) di venir votata per punti, (richiesta dettata da motivi politici) è stata poi approvata a larga maggioranza per i suoi due terzi.

Sul sito www.como5stelle.com trovate il testo depositato della mozione.

Negli ultimi mesi è capitato di ascoltare insistentemente molte affermazioni, colte qua e la tra i nostri concittadini, che vertevano su presunti favoritismi che lo Stato offrirebbe agli stranieri presenti sul nostro territorio, favoritismi che andrebbero a discapito di aiuti agli italiani bisognosi.
Prestandovi maggiore attenzione si sono annotate, col passare del tempo, aumentare di frequenza storie molto strane: di soldi regalati a pioggia a immigrati irregolari, di alloggi assegnati a famiglie straniere a discapito di famiglie italiane, ed altri racconti tutti di questo tenore…
...e poi i polli saremmo noi?!
Più passava il tempo, più le storie passavano di bocca in bocca, più assumevano sempre più i caratteri di vere e proprie “leggende metropolitane” nel senso che divenivano sempre più incredibili e, pur prive di un fondamento oggettivo o verificabile, venivano tuttavia sempre più credute vere!
Alloggi e soldi, prendendo per buone queste tesi, sarebbero erogati dal Comune, dalla Provincia, dalla Regione, dallo Stato, con prodigalità e leggerezza indifferentemente a tutti gli stranieri.
Mentre gli stessi benefici verrebbero negati sistematicamente agli italiani nelle stesse, se non in peggiori, condizioni di bisogno. Tutto davvero molto strano!
bianchi e neri ma tutti amore di chioccia.
In un mondo dove oggettivamente nessuno ti niente per niente, e dove, aldilà dei proclami buonisti domina il DO UT DES (io ti do se tu mi dai) tutto ciò non può che suonare stonato e incredibile!
Quale potere di contrattazione avrebbe un immigrato, magari povero, magari che non parla nemmeno bene l’italiano per ottenere dallo Stato benefici negati agli stessi cittadini italiani?
Un tentativo di far chiarezza sull’argomento si è risolto, dopo alcune ricerche, nella sola raccolta di una serie di dati contraddittori, poco chiari, di difficile lettura e interpretazione.
Dall’inizio degli anni ’90 ad oggi il fenomeno della presenza crescente di persone provenienti da tutto il mondo, con culture e tradizioni molto diverse, se non addirittura estranee a quelle del nostro territorio, hanno prodotto l’effetto di una bomba lanciata nelle placide acque del nostro quieto Lario.
La crisi economica sta ancora picchiando duro, forse lo farà ancora per molto tempo, e i cittadini che se la passano male sono davvero tanti.
Si aggiunga che l’accesso a forme di aiuto istituzionalizzato per chi ne possiede i requisiti spesso richiede la conoscenza di procedure da seguire e non sempre facili da comprendere, e lo svolgimento di un iter burocratico per niente semplice ne agevole.
Fermi tutti! Non diciamo cazzate!
Considerato tutto questo riteniamo che una ben chiara informazione su cosa realmente faccia lo Stato per venire incontro ai bisogni di chi ne potrebbe beneficiare, su quanto realmente venga erogato, infine, sulla concreta distribuzione degli aiuti economici e su chi li eroghi effettivamente sia a nostro avviso necessaria e urgente per arginare ulteriori escalation di razzismo e guerra di poveri.
Per questo il M5S di Como ha deciso di preparare e proporre la mozione che lunedì 27 Aprile si è discussa in consiglio comunale. Nel testo si propone di mettere in atto un meccanismo efficace ed efficiente, comprensibile a tutti, di informazione sul reale stato delle cose ponendo così fine alle montanti dicerie che alimentano giorno dopo giorno strane e per noi pericolossisime favole.

C'è grossa crisi!
Si è chiesto di informare i cittadini, con tutti i mezzi a disposizione dell’amministrazione, sulla reale ed effettiva entità degli aiuti forniti alle persone in possesso di requisiti speciali (per esempio di diritto d’asilo dato a rifugiati politici e profughi fuggiti da zone dove imperversa la guerra), o comunque persone ritenute in possesso di requisiti tali da poter ricevere dette forme di assistenza è, per noi, un dovere oramai irrinunciabile.
Il perdurare della crisi economica attuale, ripeto, espone la popolazione, sopratutto nelle fasce più deboli, ad essere terreno fertile per l’instaurarsi di sentimenti fortemente negativi verso tutti coloro vengono percepiti godenti di qualsivoglia privilegio esclusivo.
Se poi i “privilegiati” sono persone provenienti da regioni del mondo caratterizzate da religioni, usi e costumi, culture diverse da quella tradizionale dei nostri territori allora mantenere una qualunque forma di ambiguità nella distribuzione di aiuti economici e materiali porta inevitabilmente al disordine sociale, con tutte le conseguenze nefaste che vediamo ancora oggi in molte parti della nostra civilissima Europa.
Poche balle...! Vogliamo risposte!
Siccome a nostro avviso il miglior strumento per evitare l’insorgere di derive razziste alimentate dalla frustrazione di credersi sorpassati nei diritti civili, risiede in una chiara, esplicita e documentata informazione che non nasconda alcun aspetto della realtà e che sia inconfutabile, chiediamo con questa mozione di attivare tutti i canali a disposizione dell’amministrazione per informare i comaschi sulle procedure di aiuto fornite dai servizi sociali del Comune.
Chi, Cosa, Come, e Perché sono le risposte che andranno date in modo così chiaro da dissipare ogni dubbio e permettere di mettere fine a sperequazioni ove ve ne fossero.
Tutto ciò servirà inoltre all’amministrazione a mostrare oltre ogni ragionevole dubbio che non vengono perpetrate discriminazioni a vantaggio o svantaggio di qualsivoglia gruppo sociale, etnico, religioso o in altro modo definito.
Si è inoltre chiesto in particolare con questa mozione, che l’amministrazione compia un atto coraggioso di indifferibile trasparenza, mettendo la parola fine a decenni di ambiguità in merito alle concessioni abitative di ottica housing sociale.
Non è più a nostro avviso rinunciabile il fornire al più presto a tutti i cittadini dati utili per informarli correttamente riguardo alle modalità di trattamento delle situazioni di disagio che la legge tutela in forma di aiuti materiali e abitativi.
Ci si può voler bene anche così
Naturalmente bisognerà poi porre in essere tutti gli strumenti atti a rimuovere concretamente, se ve ne fossero, disparità di trattamento tra gli aventi titolo, ma questo è compito dell’amministrazione.
La richiesta, (che è stata accolta solo parzialmente, a causa di non meglio comprensibili alchimie politiche interne alla maggioranza), avviene nello spirito di una trasparenza che assicuri maggiori possibilità di pace sociale e di convivenza tra i popoli.

Le stagioni del cuore

Ne: “Le stagioni del cuore” Mina Mazzini canta di una donna senza amore per la quale la primavera è solo una stagione metereologica:

… passa un tipo che mi dice: “scusi, lei non è felice, non vede che è primavera?” no amico per me non lo è ancora…”

la stessa considerazione si potrebbe fare per le povere piante di via Napoleona (e di molte altre sottoposte al trattamento dell’amministrazione Lucini), basta aver voglia di guardarle per sentirsi come la donna della canzone!


Ne: “Le città invisibili” Italo Calvino parla di una città immaginaria dove gli abitanti camminano guardando sempre per terra e non alzano mai gli occhi verso il cielo.



Di recente è stata pubblicata una compilation di fotografie di Como e dei suoi arredi urbani degradati.
Tutta roba che sta a terra: ora vi invito ad alzare lo sguardo ed a scoprire che anche verso il cielo le cose non vanno certo meglio.

Un mese fa circa il comune ha fatto potare alcuni alberi della città.
Potare è un verbo improprio perché rimanda alla silvicultura ed al giardinaggio.

Diciamo meglio ha fatto massacrare alcuni alberi della città.
I platani che vedete nelle foto avevano ricevuto già un sostanzioso sfoltimento l’anno scorso e, solo una stagione particolarmente piovosa li salvò dalla morte per disseccamento.
Quest’anno ci si è accaniti di nuovo sugli stessi alberi facendo ben peggio.

Se della sorte dei platani dei viali, che pure sono esseri viventi, non vi importa niente, forse allora potrà importarvi il fatto che queste inutili e a mio avviso dannose potature hanno avuto un costo economico non indifferente.

Cosa state combinando?!
Si alienano beni patrimoniali della città per recuperare pochi euro che poi vengono buttati in interventi quantomeno non essenziali.

Non servono altre parole, solo vi propongo un esercizio: alzate gli occhi a quei poveri pali sfrondati che trovate in giro per la città, poi abbassateli di nuovo alle strade, ai giardini, ai marciapiedi (dove esistono!) e... chiedetevi se sia il caso di votare di nuovo per gli attuali amministratori.

mercoledì 29 aprile 2015

Tutti Santi in via san Bernardino da Siena?

http://www.como5stelle.com/?s=san+bernardino

Cos'è questo link?

Ve lo spiego subito: è una delle tante prove che la stampa "ufficiale" è più adatta a girar turiboli attorno ai potenti che a scriver notizie.


Chiesa dedicata al buon vecchio Berny
Sembra che la questione riguardante il muro anti-rumore posto da Pedemontana
di fronte alle abitazioni di via San Bernardino da Siena sia stato finalmente risolta.

 
Sembra, e dico questo perché per ora non ho ancora ascoltato i commenti dei residenti ed il loro gradimento o meno delle modifiche fatte.


Scrivo queste righe per riportare un poco di oggettività nell'informazione comasca che, nel dare notizia dell'avvenuta parziale sostituzione (la metà superiore) delle barriere in cemento con altre trasparenti si è “giustamente” concentrata sui politici di maggior rilievo.

Non facciamo un po' di confusione?
La parte di merito spettante al Movimento 5 Stelle (vedi link in alto)
è stata ridotta ad una citazione del nome del nostro consigliere Luca Ceruti, tra l'altro associato ad un altro consigliere che, con tempismo perfetto ma con scarsa eleganza, si è appropriato in parte del merito della segnalazione da cui è partita tutta quanta la procedura.


Se Luca Ceruti non avesse posto il problema e se non se ne fosse fatto attivamente carico, forse i residenti delle case di via San Bernardino da Siena sarebbero tutt'ora alle prese con belle promesse, sereni “faremo” o magari qualche intricata querelle legale con Pedemontana.

Serve comunicare in modo migliore non credi?
Essendomi incontrato più volte con i rappresentanti dei residenti di via San Bernardino da Siena chiederò loro, come unico atto di risarcimento per il nostro lavoro di segnalare ai media locali l'importanza in tutta la faccenda dell'impegno profuso dal gruppo del Movimento 5 Stelle di Como.


Sono un tantino incazzato con i media!



Anche dalle piccole cose può ripartire quella comunicazione che ora relega le azioni del Movimento Cinque Stelle ai margini delle notizie e far conoscere la sua diversità rispetto al resto di TUTTA la classe politica attuale.

Perché cari polli NON è vero che "son tutti uguali"!
Questa è una bella balla inventata per non cambiare mai niente!




sabato 25 aprile 2015

Nessi & Majocchi torna alla carica su Viale Varese

Cari Amici
Su Viale Varese e la indecente proposta di Messi & Majocchi di buttare tutto all'aria, proposta poi bocciata dalla giunta anche a causa delle molte pressioni dei cittadini, ho già speso un fiume di parole e io non amo ripetermi.

Trovate i miei articoli sull'argomento nel blog, le motivazioni della mia opposizione all'autosilo in Viale Varese non sono cambiati di una virgola!

Purtroppo mi tocca di ritornarci perché Nessi & Majocchi è tornata prepotentemente alla carica e annuncia battaglia per far modificare alla giunta la decisione presa.

Non mi servono più parole: bastano le immagini che allego a questo scritto e la considerazione che qualcuno, interessato al progetto, definì Viale Varese “area altamente degradata”


Adesso è primavera e vale davvero la pena di farci una passeggiata lungo il Viale, di giorno come di sera esso appare quello che in effetti è: uno dei più bei giardini della città che a nessuno, dico nessuno va dato il diritto di rovinare !

Forse vi verrà anche la voglia di sostenere attivamente la battaglia affinché nessuno, per i propri interessi particolari ne faccia scempio.

Che meraviglia passeggiare in un giardino a primavera!

giovedì 23 aprile 2015

Fontana di Camerlata ovvero: capire l'arte moderna capitolo 2

Signore e Signori ecco a voi l'autocantiere
Pregevole innovazione urbanistico architettonica introdotta dieci anni fa dall'allora sindaco di Como Stefano Bruni, con fierezza viene portata avanti nei secoli dei secoli (amen) dall'attuale giunta Lucini.





L'autocantiere è un cantiere di tipo assolutamente innovativo.
Lo si inizia e poi lo si lascia procedere da solo senza fare più assolutamente nulla. Non lo trovate fantastico?!

Ultimo (last but not least) di una lunga serie che pregia la vista della nostra città, recentemente e giustamente candidata a “capitale italiana della cultura” l'autocantiere della fontana di Camerlata fa bella (?) mostra di se a tutti coloro che, provenendo da fuori città dalle direzioni Milano, Cantù e Varese si accingono a gustare l'intera collezione di autocantieri della millenaria Como.

Dopo avere incartato un mese fa la fontana di Camerlata con reti e ponteggi ad oggi non si è visto un solo lavoro di manutenzione effettuato!
Questa è la vera innovazione: tra qualche mese le strutture montate cominceranno a mostrare segni di invecchiamento ed a fare decisamente schifo. Sarà allora che si cominceranno a vedere gli effetti artistici dell'autocantiere manifestarsi in tutta la loro potenza estetica innovativa.


Il Reichsatag incartato da Christo
Seguaci e promotori di un'evoluzione dell'opera degli artisti Christo e Jeanne-Claude, nome collettivo dei coniugi statunitensi Christo Vladimirov Yavachev e Jeanne-Claude Denat de Guillebon fra i maggiori rappresentanti della land art e realizzatori di opere su grande scala, le giunte Bruni e Lucini aggiungono un ulteriore passo al discorso iniziato da
Christo, che nelle sue opere prende ispirazione dall'opera L'enigma di Isidore Ducasse (dove una macchina per cucire è avvolta in una coperta con dello spago) di Man Ray.
L'enigma di Isidore Ducasse

Il Louvre incartato da Christo
Utilizzando l'impacchettamento come maniera per rendere più evidente il mistero che avvolge l'oggetto nella civiltà i primi, lasciandolo andare in vacca col tempo i secondi per rendere ancora più evidente il mistero che avvolge la mente umana che si ostina ad eleggere sindaci che fanno disastri.

"Como do it better" disse Christo



Chi conosce la profonda dialettica che sottende l'arte moderna non potrà che gridare al genio! E questo genio, come già fu per il Razionalismo di Terragni si sviluppa a Como per merito dei suoi sindaci, andatene giustamente fieri!!!

martedì 21 aprile 2015

Più giù che sù

Non ho sbagliato shampoo!
In mezzo al mare di notizie poco confortanti che ci arrivano dal territorio comasco ve ne sono alcune che, nella loro apparente minore importanza, sembrano riassumere tutte le deficienze che caratterizzano l’attuale gestione della maggioranza dei servizi offerti al cittadino, dei lavori pubblici e in generale del (mal)funzionamento della città. 
Alcune di queste notizie hanno valore paradigmatico:

Occhio ai freni!
Ieri la funicolare di Como per Brunate era ferma per manutenzione.
Un cartello affisso alla stazione a lago indicava la sospensione del servizio.
Nessun avviso invece riguardava l’istituzione di un servizio sostitutivo di bus per chi avesse voluto recarsi a Brunate.

Un modo rapido per muoversi a Como e dintorni
Questa è la piccola notizia che si fa esempio, metafora, parabola, come meglio credete di chiamarla, della gestione attuale di Como.
Spiace dirlo ma la serietà sembra non essere più richiesta a nessun amministratore, a fronte di gravi mancanze, a fronte di malfunzionamenti palesi e lesivi dell’immagine della città, a fronte infine di sprechi e cattive gestioni di denari pubblici conclamati, al responsabile di turno viene al massimo comminata una tiratina d’orecchi. Salvo poi ricevere automatiche gratificazioni e premi.


Città turistica? Ma per favore!
Decisamente una situazione del tutto inaccettabile.
La Como turistica langue, i cantieri si moltiplicano e di nessuno di loro se ne vede la prosecuzione, men che meno la fine.
Ultimo in ordine di tempo quello della “fontana di Camerlata”.
Incartata già da un mese non ci sta lavorando nessuno!


All’utente di Como turistica è richiesta una conoscenza sovrumana in materie che dovrebbero essere competenza degli amministratori (ben retribuiti) dei vari servizi: se desiderate prendere per esempio la funicolare dovrete perciò conoscere nel dettaglio ogni piano di manutenzione, i giorni di fermo, le variazioni di orario, l’istituzione o meno di servizi sostitutivi, senza aspettarvi, come sarebbe lecito, che queste informazioni vi vengano puntualmente fornite da chi amministra il servizio stesso (e con tutti gli strumenti a sua disposizione).

Datemi una città decente per quando sarò grande
Se vi scrivo di questo piccolo (ma grave) disservizio invece di parlarvi di ben peggiori anomalie che rischiano di far decadere Como al livello di una città impossibile da fruire per chiunque, turista, visitatore per lavoro, cittadino residente, è perché in fondo non serve: 



Yes: I'm the Major!
lo stato generale della città è sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vedere, e basta fare due passi in giro per la convalle per raccogliere una messe sconfortante di impressioni.

martedì 14 aprile 2015

La visione della diga da vicino

Un perplesso Lucini dopo aver visto la diga da vicino!

Lunedì 13 aprile si è svolto il consiglio comunale straordinario dedicato al tema del cantiere lungolago e delle “paratie”.

Il quotidiano “La Provincia” descritto la serata come un’esposizione dettagliata di tecnici su tutti gli aspetti concernenti il cantiere, e liquidato il resto con un laconico: “la seduta è poi proseguita con gli interventi dei consiglieri fino a tarda notte”.


VACCATA
Quando la stampa non fa il proprio lavoro di informare i cittadini c’è sempre da chiedersi il perché.
Qui il perché è fin troppo semplice da rilevare: se le persone fossero informate correttamente sui modi con cui questa città è amministrata dalla giunta Lucini si porrebbero troppe domande.
Domande che avrebbero per logica risposta solo la richiesta di dimissioni dell’intera giunta.



Gli interventi dei consiglieri sono stati il cuore della serata e non un suo marginale completamento.
Della messa cantata su quanto sono stati bravi e buoni e financo belli tutti i collaboratori a vario titolo del disastro decennale del cantiere lungolago si poteva sicuramente fare a meno

Grande VACCATA
Frettolose descrizioni tecniche che potevano essere capite solo da quelli (come me) che hanno seguito per anni l’evolversi dei vari progetti che si sono succeduti, sono state poi “integrate” da pleonastiche descrizioni della bontà delle scelte degli arredi accessori.
Sfiorando spesso il ridicolo si è persino parlato della “poesia dell’acciaio colorato elettroliticamente che dialoga con il lago e i suoi climi” o qualcosa del genere.
Come se di una casa dopo un crollo si lodasse la scelta delle tendine che avrà quando (quando?) verrà ricostruita!


Enorme VACCATA
Ma sorvoliamo sull’abitudine oramai inveterata alla supercazzola in atto pubblico.

Gli interventi dei consiglieri, come dicevo sono stati invece l’unica parte utile e democratica di una serata improntata dalla giunta all’auto-giustificazione e auto-assoluzione.

Luca Ceruti, Consigliere del Movimento Cinque Stelle, ha esordito affermando che la costruzione del sistema anti-esondazioni non andava nemmeno iniziato, ma ora che il processo sembra inarrestabile, si deve assolutamente porre in essere un istituto che ne limiti l’uso esclusivamente ai rarissimi casi (1 , 2 giorni/anno) di effettiva necessità, sottolineando la preoccupazione che i denari forniti da Regione Lombardia per venire a capo dei pasticci e terminare i lavori non abbiano come contropartita l’uso delle paratie come metodo per sfruttare il Lario come fosse una diga artificiale qualsiasi, riempiendolo e svuotandolo secondo gli ordini e gli interessi del Consorzio dell’Adda che ne vende le acque. (NdA queste cose nel passaggio televisivo, coperte dalla pubblicità!)


c'era una volta una passeggiata...
L’uso delle barriere dovrà essere limitato alle esondazioni naturali, non certo a quelle artificiali volute dai proprietari, paganti, delle paratie, vedi Regione Lombardia finanzia l’85% del progetto a conti fatti.
Ne tanto per gli innalzamenti decisi dal consorzio dell’Adda.
Altri consiglieri di minoranza si sono distinti :
  1. per la ferma denuncia della mancanza di democraticità nelle scelte della presente amministrazione in contraddizione con quanto dichiarato sul CCP programma elettorale di Lucini (intervento di Ajani)
  2. Sulla scandalosa mancanza di eticità che sottende la richiesta di fondi della “legge Valtellina” soldi (nostri) che dovrebbero finanziare opere di protezione dai disastri idrogeologici, per un’opera che protegge al massimo i calzini dei comaschi dal bagnarsi due volte l’anno (intervento di Gaddi)
  3. In generale sulla denuncia del pasticcio gestionale di tutta la faccenda, tecnico ed economico, dai suoi esordi fino ai giorni nostri (interventi di Marzorati, Rapinese, Butti, Veronelli, Bordoli…).
Roba da matti
Dai consiglieri di maggioranza invece solo difese d’ufficio e lodi, anche ridicolmente sperticate, sulla bontà delle scelte di Lucini & collaboratori. Oltre il limite del fastidioso l’insistenza sul ringraziamento ai tecnici intervenuti e coinvolti nel progetto a vario titolo.





Abbiamo dato un'occhiata al cantiere!
Tecnici (comunali e non) notate bene, che non svolgono il loro lavoro gratuitamente, ne per amore esclusivo della res pubblica, ma sono anzi profumatamente remunerati e spesso premiati, anche in assenza di risultati.
Del resto alcuni degli stessi tecnici avevano posto l’accento su quanto avessero lavorato duramente.
Peccato che il frutto di tanto impegno indefesso ancora non lo vede nessuno e nessuno lo vedrà ancora per un po’.
Anni nei quali i cittadini di Como forse (dico forse) matureranno la convinzione che con questa vecchia politica fatta di continuità col passato, di nessun confronto e quindi di nessun futuro è il caso di chiudere definitivamente, e non solo di cambiar passo, ma anche direzione.

lunedì 13 aprile 2015

Boicottare

La lotta non violenta si basa su azioni di resistenza civile come lo sciopero e il boicottaggio.

Non vi sono molti altri strumenti altrettanto forti e pacifici per opporsi al potere, sia esso politico od economico. Proprio per questo lo sciopero e il boicottaggio sono stai oggetto di violente campagne di denigrazione tese a “dimostrane” la presunta vecchiezza e inefficacia.

Non esistono leggi che mi possano obbligare ad acquistare un prodotto o a pubblicizzarlo.

Negli anni sono state imposte leggi che hanno ridotto il diritto allo sciopero ad una parodia della forma di lotta che scardinò sistemi potentissimi di potere imponendo cambiamenti epocali.
Sindacati asserviti al potere hanno permesso la trasformazione dello sciopero nella sua parodia.
Serve il permesso del potere per scioperare e bisogna farlo senza creare disturbo al manovratore.
Assurdo. e infatti gli scioperi così depotenziati non fanno proprio più paura a nessuno.

Ma boicottare si può ancora liberamente e non vedo come si potrebbe impedirci di farlo.

Se fossero state prese sul serio le campagne di boicottaggio che intendevano colpire aziende le cui scelte erano poco etiche se non addirittura criminali forse non ci troveremmo più da un pezzo a vedere le immagini che qui pubblico..




Nel carrello della spesa abbiamo uno strumento più forte del voto.
E chi si ritrova le merci invendute (anche l'informazione è merce) si dovrà fare delle domande.
Non è nemmeno necessario non acquistare qualcosa motivandone la scelta: tocca a chi si ritrova le merci invendute scendere a patti con l'acquirente per scoprire il motivo della sua azione.


Se invece si crede che le cose possano cambiare senza lotta, se si da retta ai molti sicofanti del libero mercato e delle sue miracolose capacità di autoregolarsi allora si continui pure a comprare merci materiali e/o immateriali di cui si contesta l'eticità.

Agli allevatori di galline in gabbia farà una paura folle sapere che le loro uova, che vengono comunque vendute, vengono ritenute da chi comunque le compra poco rispettose dell'ecologia! “Brrrr! La merce che produco e vendo e che continuo a vendere è ritenuta poco etica! Che paura!”.

Siamo seri: ciò che non ci piace non compriamolo !
Usiamo la libertà di protesta che ci è rimasta e teniamocela stretta !



mercoledì 8 aprile 2015

Muratori

Hanno scomodato ingegneri, architetti, progettisti e tecnici impiegato imprese colossali, spesi capitali considerevoli, impiegato tempi biblici e tutto per cosa fino ad ora?! Promesse!

Qualunque bravo muratore professionista se la sarebbe cavata egregiamente se gli fosse stato chiesto di pensare a come sistemare una passeggiata lungolago e metterci delle barriere per impedire che il lago esondi.

Si tratta di fare una passeggiata a lago badate bene: non di costruire un ponte, non di edificare un palazzo, men che meno un grattacielo, non di realizzare un'autostrada, non di scavare un tunnel ferroviario. Si tratta di un progetto elementare, elementare dico, roba che si faceva già 5000 anni fa.

Anche io mi sono fatta una casetta!
Si tratta di spianare un terreno, farci dei muri di contenimento ed eventualmente delle guide per dei pannelli. Tutto qui. Credete forse che serva una scienza immensa per spianare un po' di terreno?

Credete che servano calcoli tensoriali ed equazioni differenziali alle derivate parziali per tirar su un muretto di cemento armato? Non, non serve, basta un buon manuale e del buon senso nel fare.



Mio nonno, Andrea Ratti, muratore, progettista autodidatta, solo con l'aiuto di un “bocia” ha disegnato ed edificato personalmente negli anni '50 il palazzo del cinema di Cesana Brianza che comprende anche il locale bar e che è tutt'ora visibile accanto alla chiesa dei santi Fermo e Rustico.

Questo mi è venuto un po' storto
So quello che dico, e non ci sono favole che mi possano confortare davanti allo scempio di un cantiere che deturpa la mia Como da 6 anni e che lo farà almeno per i prossimi 837 giorni.


“La fai semplice tu” mi direte, 
“allora tutti 'sti scienziati che negli anni ci hanno sbattuto la testa...”




Tutti 'sti scienziati, sindaco Lucini compreso (che è geologo), rispondo, non hanno fatto bene il loro lavoro, tutto qui, sfido chiunque a smentirmi di fronte all'evidenza.
 
 
Non basta un rendering a coprire la vergogna di quello che è sotto gli occhi di tutti.

Lunedì sarò in consiglio comunale per sentire cosa hanno da dire tutti coloro che critico apertamente e per ascoltare la voce delle opposizioni che finora sono state sempre snobbate.

Sarebbe una buona cosa che ci foste anche voi: vi aspetto numerosi!





mercoledì 1 aprile 2015

Dell'Ex non si butta via niente!

Cari Amici

Che fortuna per i media italiani avere sempre una messe di Ex con i quali imbastire chiacchiere da bar sulla politica nazionale e locale. Ed evitare così di raccontare la fastidiosa, importuna realtà.

Dell'Ex non si butta via niente: dichiarazioni, tweet, apparizioni pubbliche, supercazzole varie.

L'Ex è colui che ha capito, colui che ha visto la luce, colui che ha passato la linea e adesso ci spiega cose che mai avremmo immaginato, un po come il replicante di Blade Runner, l'Ex ha “visto cose che voi umani....” e ovviamente ce le racconta attraverso media compiacenti.

All'Ex tutto è concesso: se faceva poche o nessuna attività nel gruppo che (giustamente!) ha mollato adesso può dichiarare senza tema di smentita di essere stato un “Fondatore”, anzi il motore stesso di quel gruppo o movimento che ora, baciato dalla saggezza, ripudia e infama.

Strano fenomeno sociale e mediatico quello del transfuga politico italiano: un tempo considerato solo un traditore (e in quanto tale propenso a tradire) è ora assurto a giudice credibile (e creduto).

Ho smontato il giocattolo e ci ho visto la continuazione del progetto che vuole svuotare dalla partecipazione di cittadini la politica, affidandola a professionisti liberi di scorazzare qua e la come Ex di tutto.


Il cittadino ha solo la possibilità di concludere “sono tutti uguali, tutti rubano alla stessa maniera” ...
... ma il Poeta ci insegna che “è solo un modo per convincerti a restare chiuso in casa quando viene la sera...” ovvero ad auto-escludersi dal voto e lasciar fare, lasciar passare, lasciarsi derubare...

Il giocattolo è questo e l'Ex ne è un pezzo importante.
Forse sarebbe il caso di contrastare questa tendenza dei media segnalandogli esplicitamente 
(tramite FB, Twitter, lettere, quel che vi pare) che il giocattolo non ci piace.
E che il gioco “butta la cacca nel ventilatore” ci piace ancora meno... 

Fa solo il gioco dei poteri forti, (quelli che possiedono i media, per l'appunto)!