martedì 22 settembre 2015

A trattar bene i villani... si resta cagati nelle mani !!!

La tentazione di proporre al mio amico consigliere comunale dei testi (mozioni, interrogazioni) a contenuto provocatorio si fa sempre più forte.

Per fortuna egli è persona molto meno gigiona di me e se ne guarda bene dal riceverle, e quindi dal presentarle.

Però la voglia mi rimane. anzi cresce di giorno in giorno!

L'effetto di tre anni e mezzo di amministrazione Lucini & Co. su moltissimi cittadini consapevoli è quella dell'aumento del consumo di antidepressivi.

Azioni necessarie, anzi, azioni indefettibili per la città restano rimandate alle calende greche.

Con incredibile solerzia si vedono invece realizzate opere sostanzialmente inutili (Libeskind), modifiche discutibili (ZTL), rifacimenti di strade e piazze di cui nessuna persona di buon senso vede la necessità (Piazza Volta, via Garibaldi)... e molto altro agire di questo tenore.

Le uniche forme di opposizione che ricevono qualche moderato ascolto sono quelle che sanno proporre chiassate di piazza spesso discutibili.


Di ricevere invece la nostra voce delle persone serie e propositive non se ne parla... o meglio... se ne parla, ma se ne parla e basta!

Le mozioni che ho scritto o aiutato a scrivere e poi fatte approvare in questi anni, tutta roba serissima, utile e poco dispendiosa, giacciono inattuate in un triste limbo da cui nessuno sa quando riusciranno ad uscire.

Ne seguo di persona l'evoluzione ma poco o nulla posso per accellerarne l'attuazione.

Di fronte a tanta sorda ottusità (come altro chiamarla?) la tentazione dello sberleffo, dell'ironia corrosiva e del sarcasmo si fa fortissima.

Cosa resta d'altro a chi, credendo di vivere in uno Stato democratico, si vede frustrare ogni iniziativa da parte della più decisionista delle giunte cittadine a memoria d'uomo (e credetemi: battere il pessimo tandem Bruni & Caradonna è roba dura) ???!!!

Le strade percorribili istituzionalmente sembrano tutte ingombre della muta presenza di quel Matteo Renzi che ha accampato il potere dello Stato persino senza aver ricevuto il mandato da libere elezioni, ogni percorso parlamentare si scontra contro muri di numeri di maggioranze e montagne granitiche di interessi occulti e ottusità vere e proprie.

Per questo io continuerò a proporre di tanto in tanto testi "provocatori" per la discussione in aula.

Lo farò conscio della massima pragmatica di Sandro Pertini (che a sua volta riprendeva elaborandola una massima dell'imperatore Vespasiano): "A brigante, brigante e mezzo".

Ovvero di fronte ad un muro di assenza di dialogo perché mai si dovrebbero rispettare a fondo tutte le regole dell'etichetta? 'Fanculo l'etichetta!

Per questo, fatto salvo (finché posso) il buon gusto e in assenza di ogni violenza verbale,
praticamente sfinito dallo spettacolo indecoroso di una giunta che si rivela ogni giorno sempre più incompetente, casinista e vanagloriosa,
sostengo con forza la necessità di un cambio di passo e quindi di un mutamento di stile nei nostri rapporti di cittadini con l'attuale amministrazione comasca.

Un vecchio proverbio locale, di quelli che mi paiono un concentrato di saggezza in pillole recita:
"A tratà bée i vilann sa resta cagà in di mann"

il che tradotto suona all'incirca: "A trattare bene i maleducati ci si ritrova a gestire situazioni indecorose".


Nessun commento:

Posta un commento